Cittadella Ospitalità della Pro Civitate Christiana

Convento della Chiesa Nuova

Il convento della Chiesa Nuova, dove tutto ebbe inizio.

La gente di Assisi chiama questo luogo, poco distante dalla Piazza del Comune, “Chiesa Nuova”, già in un documento del 1398, viene citata una piccola chiesa, costruita sul luogo che la tradizione identifica come la Casa Paterna di San Francesco d’Assisi, che era un’importante tappa dei pellegrinaggi sulle orme di Francesco d’Assisi. Qui vissero il papà Pietro di Bernardone dei Moriconi, la mamma Pica Bourlemont, il fratello minore Angelo e Francesco fino all’età di 24 anni, si rammentano di quel periodo le feste coi giovani amici, l’assalto alla rocca dominata dai tedeschi, la guerra contro Perugia.

Nel 1610, per volere del Re di Spagna Filippo III, fu fatta costruire una nuova chiesa al posto di quella medioevale. Sulla sommità del portale esterno della chiesa è scritto quello che storia e tradizione hanno tramandato: “La casa dei genitori di Francesco è diventata tempio di Dio, mentre il carcere dove fu rinchiuso dal padre è ancora visibile”.
All’esterno la chiesa si affaccia sull’omonima piazzetta, dove trova posto un monumento in bronzo di Roberto Joppolo (1984) che raffigura i genitori di san Francesco.

La semplice facciata barocca realizzata in mattoncini è movimentata verticalmente da varie lesene e da due nicchie vuote situate nei settori laterali; in quello centrale si trovano il portale con cornice in travertino e la finestra rettangolare che dà luce all’interno. Poco più sopra vi è il frontone triangolare. La chiesa è una elegante costruzione a croce greca, con una cupola maggiore e quattro minori sui bracci della crociera, ispirata al disegno raffaellesco di Sant’Eligio degli Orafi in Roma. L’interno è decorato da affreschi di Cesare Sermei e di Giacomo Giorgetti, entrambi del secolo XVII. La decorazione parietale interna della chiesa è pressoché interamente pittorica: il vano centrale è decorato da alcune lesene dipinte a finto marmo e da quattro pennacchi raffiguranti gli Evangelisti, nei transetti si trovano alcuni dipinti seicenteschi monocromi raffiguranti storie della vita di San Francesco, sull’altar maggiore si trova una bella tela del Settecento.

Di fianco alla chiesa, all’interno dell’edificio del Convento, sono ancora visibili alcuni vani dell’antica casa di San Francesco, come la sua camera, il sottoscala, detto “carcere”, in cui fu rinchiuso dal padre per punirlo della sua decisione di lasciare tutto per vivere da povero, il magazzino del negozio del padre ed è ancora conservata la vecchia strada della città, su cui si affacciava l’ingresso della casa dove, come dice Dante Alighieri: “nacque al mondo un sole”. Nell’area della casa paterna si ricordano due decisivi avvenimenti della vita del Santo: probabilmente nella attuale zona del presbiterio, Francesco ebbe il sogno illustrato dal Sermei sulla pala d’altare, vide un castello con armi e vessilli ed udì una voce: “questo è preparato per te e per i tuoi se mi seguirai”, Francesco pensò di essere chiamato a diventare cavaliere non comprendendo ancora che il suo “cavalierato” non era per la guerra, ma per la predilezione divina di essere fratello in Cristo; qui il giovane, incarcerato dal padre nel sottoscala, decise di rispondere alla chiamata con un gesto evangelico: la rinuncia all’eredità. La casa era a tre piani, a piano terra il negozio di stoffe del ricco mercante Pietro di Bernardone e forse anche i laboratori e la tintoria; al primo piano, il piano attuale della chiesa, i locali diurni della famiglia; al secondo piano, ora scomparso, le camere da letto. Da questo luogo iniziò l’avventura cristiana del Santo, che lo portò all’incontro con il lebbroso, alla voce del Cristo in San Damiano che lo coinvolge per il restauro della chiesa, all’addio alla famiglia con la rinuncia dei beni davanti al vescovo.  Il Convento ospita inoltre un ricco Museo francescano e un’importante Biblioteca dove sono raccolte preziose edizioni antiche. La biblioteca è ricca di 60 codici pergamenacei anche miniati, 114 incunaboli, 174 bolle e pergamene con rispettivi cataloghi a stampa, cinquecentine e molte edizioni antiche e rare per un totale di 16.000 volumi riguardanti il francescanesimo.

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